Web Reputation sui Motori di Ricerca
Negli ultimi anni il concetto di dati personali, seguìto da quello di web reputation, privacy policy e diritto all’oblio, ha acquisito una crescente rilevanza grazie alla incontrollabile diffusione dei social networks e dei sistemi di comunicazione elettronica. L’utilizzo quotidiano delle piattaforme digitali ha di fatto proiettato le nostre vite nel web, da un lato facilitando lo scambio di informazioni tra gli utenti e velocizzando così i tempi comunicativi, dall’altro determinando una forte compressione della riservatezza dei dati trattati su internet.
La “web reputation” (o reputazione sul web)
Le informazioni presenti in rete sul conto di un determinato bene o soggetto hanno il potere di influenzare l’opinione degli altri utenti e, conseguentemente, il grado di apprezzamento del pubblico nei suoi confronti. La cosiddetta web reputation rappresenta infatti la generica attività di raccolta e monitoraggio dei giudizi offerti dalla rete su un prodotto, un servizio o un soggetto economico, al fine di orientare il mercato di riferimento verso le richieste provenienti dal web.
Ma la reputazione online riguarda anche -e soprattutto- le persone fisiche.
Si pensi ad esempio ai personaggi pubblici o aventi una rilevanza pubblica (soggetti istituzionali, di rilievo, ma anche persone dello star-system), la cui reputazione non può prescindere da quanto viene detto e raccolto in rete sul loro conto, o anche ai singoli cittadini che condividono quotidianamente i propri dati sul web senza sapere in che modo -e soprattutto dove- verranno custodite le informazioni ivi raccolte.
I dati raccolti in rete su una determinata persona ne costituiscono ormai l’identità digitale.
Il complesso delle informazioni riguardanti il singolo soggetto può quindi determinare ed influenzare l’opinione pubblica in rete, con la conseguenza che un utilizzo abusivo di tali dati sul web può gravemente nuocere alla reputazione personale di un soggetto (che abbia una funzione pubblica o meno) ed alla sua identità digitale, così determinando una grave limitazione del diritto fondamentale alla riservatezza dei propri dati personali (Art. 8 Carta di Nizza).
La rimozione delle informazioni personali dal web
Alla luce di quanto sopra è possibile affermare che in presenza di determinati requisiti un soggetto può chiedere, e quindi ottenere, la cancellazione delle informazioni che lo riguardano dal web. A tal fine, è però necessario verificare innanzitutto quali tipologia di informazioni si intenda rimuovere dalla rete, così da poter poi individuare le procedure esatte -e i relativi presupposti- cui fare ricorso per ottenerne la cancellazione.
Nel caso in cui si richieda la rimozione di notizie attinenti ad una determinata persona fisica (il diritto all’oblio non è infatti direttamente esercitabile dalle persone giuridiche) che risultino obsolete, inappropriate o diffuse in assenza di autorizzazione, il privato può esercitare il diritto all’oblio rivolgendo la propria istanza direttamente nei confronti del motore di ricerca (Google). Tuttavia, la complessità della procedura (ricerca degli URL da cancellare e relativa compilazione dell’elenco completo, individuazione e redazione dei motivi offerti a supporto della richiesta di rimozione e preparazione della documentazione da allegare) suggerisce di rivolgersi ad un professionista -preferibilmente un avvocato che si avvalga dell’assistenza di un consulente informatico- che possa guidare con professionalità ed esperienza il privato nell’iter necessario ad ottenere il risultato desiderato.